Con riferimento alle polemiche insorte circa la manifestazione denominata “ Gigli Street Food Festival” partita in villa comunale ed in particolare riguardo alla nota congiunta delle associazioni degli operatori commerciali riunite nelle sigle Aicast e Accan, il presidente della Fondazione Festa dei Gigli, Raffaele Soprano, precisa quanto segue “L’evento rientra nell’ambito del progetto denominato ‘accoglienza’ teso a migliorare l’accoglienza dei visitatori che sempre di più faranno tappa in città stante l’ accresciuta risonanza della Festa dei Gigli –. afferma Soprano – Si tratta di una manifestazione di carattere sperimentale e proprio per questo non potevamo che affidarci ad una società specializzata nel settore che ha appunto allestito l’evento. Solo per tale motivo lo Street Food Festival è stato realizzato per questo primo anno facendo ricorso a siffatta modalità: la fiducia nella qualità dei nostri operatori e ristoratori non è mai stata messa in discussione ed è assoluta. Si è trattato di un primo passo sperimentale che non potevamo che affidare ad una società specializzata. Credo però – continua Soprano – che non vada sottovalutato il fatto che abbiamo liberato l’intera area della villa da ben 40 venditori abusivi, questi sì che praticavano una concorrenza sleale nei confronti dei nostri commercianti. Va evidenziato che sono presenti con lo Street Food Festival appena quattro stand che tra l’altro fanno un tipo di ristorazione esclusivamente da asporto non entrando in conflitto con quanti vogliono approfittare della bontà e della qualità dei locali dei nostri operatori che si trovano nei pressi della villa. Va anche detto che l’iniziativa in un’ operazione di sponsorizzazione in favore della Fondazione e che dunque non è vero che la manifestazione si svolge senza alcun onere per la società promotrice. Trattandosi della prima edizione, abbiamo già precisato alla Master Srl (società organizzatrice) che nel caso il prossimo anno la manifestazione sarà ripetuta dovrà prevedere la partecipazione almeno del 70% degli operatori locali. Voglio poi sottolineare – conclude Soprano – che se si vuole realmente il bene della Festa è necessario che i temi legati ad essa siano messi al riparo da qualunque speculazione politica, perché la Festa non ha colori di appartenenza e tutti abbiamo il dovere di lavorare per la sua crescita, oggi più che mai, alla luce del riconoscimento Unesco”.