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“La sostanza prevalga sulla forma. Elevare la qualità dei contenuti”. Intervista al presidente della Fondazione Festa dei Gigli, Lorenzo Vecchione: chiarimenti su assegnazioni, ricorso al Tar, e nuovi progetti

a cura dell’ufficio stampa

Presidente, domenica scorsa il primo “passaggio di Bandiera” del 2019. Si riparte…

Finalmente si parla di Festa! Insieme ai maestri di festa abbiamo definito, durante gli incontri delle scorse settimane, il programma del “Passaggio delle bandiere” ed ultimato anche quello delle questue, per consentire loro di dare avvio alla programmazione che caratterizzerà l’anno “giglistico” delle singole corporazioni.

Nel frattempo stiamo elaborando idee e progetti che presto proporremo e che, prima di rendere definitivi, vedranno il coinvolgimento anche delle associazioni da sempre vicine alla Festa e degli stessi maestri di festa, affinché si possano concretizzare già dal prossimo anno.

In particolare, pensiamo da un lato, di elevare la qualità artistica dei rivestimenti e migliorare la qualità dei suoni, dall’altro di caratterizzare la settimana che precede la festa attraverso la realizzazione di eventi che seguano un progetto scenografico, concentrandoci sulla sfilata dei comitati affinché ritorni ad essere di nuovo spettacolare.

Gli ostacoli per la Fondazione sembrano moltiplicarsi di continuo. Presidente, sembra non esserci mai un momento di pace…

Da diversi mesi assistiamo a tentativi di destabilizzazione del nostro organismo. L’intero CDA nonostante i limiti strutturali e le note difficoltà che ne derivano, cerca di profondere il massimo impegno per dare un contributo alla gestione ed organizzazione di un evento così complesso; attività che, giova ribadire, è assolutamente di volontariato.

Come tutti ben sanno, ci siamo ritrovati ad assumere a maggio inoltrato l’intera organizzazione del Giugno Nolano 2018, senza risorse economiche disponibili, con un’organizzazione tutta da inventare e non poche difficoltà ed enormi responsabilità, ma questo fa già parte del passato

Tanto parlare, tante versioni e tante interpretazioni, ma qual è il suo punto di vista sulle assegnazioni 2019?

Precisiamo subito una cosa. L’attuale Cda ha solo a cuore che il livello e la qualità della Nostra Festa cresca, affinché diventi un prodotto esportabile fuori dai confini regionali e che possa attrarre almeno allo stesso livello di manifestazioni che si svolgono in altre città d’Italia che, pur non avendo lo stesso fascino, hanno oggi una maggiore risonanza mediatica.

Fatta questa premessa, noi pensiamo che la figura del “vero” maestro di festa sia centrale e che trovarsi ogni anno con poche famiglie o gruppi di amici disposti ad assumere tale ruolo, già di per sé impegnativo, non giovi alla qualità e al livello generale della kermesse.

Presidente quali sono stati i criteri adottati per l’assegnazione?

Il principio è molto semplice. Per non svilire la figura del firmatario, ovvero del rappresentante delle storiche corporazioni, la sostanza dovrebbe sempre prevalere sulla forma: pertanto se siamo di fronte ad un firmatario che effettivamente e notoriamente “appartiene” alla categoria per la quale concorre, questi debba sempre prevalere su chi, invece, non ha gli stessi requisiti sostanziali, ma solo ed apparentemente formali.

Se interpreto bene è come quando si dichiara di essere Tizio e poi, in realtà, effettivamente sono Caio, e tutti sanno o fingono di non sapere

So già dove vorrebbe arrivare… ma io cerco semplicemente di rappresentare un principio e trasmettere informazioni corrette, poi per carità ognuno avrà le proprie idee.

Ecco, questo è il principio che ha ispirato l’assegnazione e che ha caratterizzato in particolar modo i Gigli del Calzolaio e del Sarto.  Ci siamo trovati di fronte a due casi non semplici.

Nel primo, tra le domande figurava un firmatario esercente attività di “rivendita di generi di monopolio”: ebbene, se si consulta la tabella merceologica dei generi di monopoli si può notare che in essa sono ricompresi anche gli articoli di pelletteria. A volersi attenere al solo dato formale, quindi, per il solo fatto che un “Sale e tabacchi” puo’ vendere anche qualche portafogli o oggetti simili, si dovrebbe sostenere che possa rientrare nella categoria del Calzolaio, in quanto contempla anche la pelletteria? Così che, nell’ipotesi di maggiore anzianità contributiva, da regolamento, avrebbe prevalso su un firmatario commerciante di calzature.

Allo stesso modo ragionando, un soggetto che effettivamente esercita attività di “ferramenta” e vendita di prodotti senza prevalenza alcuna, per il solo fatto di poter vendere anche qualche articolo di biancheria, dovrebbe rientrare nella corporazione del Sarto?

Tutto ciò non può essere condiviso, a meno che non si accetti l’idea di svilire totalmente le “corporazioni”. Laddove la sostanziale prevalenza dell’attività effettivamente svolta consente, ancora oggi, di non trascurare la tradizionale appartenenza alle corporazioni, tale principio va difeso e mantenuto.

E a proposito del Giglio del Sarto 2019, ci da qualche chiarimento ?

A seguito del ricorso presentato e della formale rinuncia all’assegnazione manifestata dalla signora Maddaloni, abbiamo proceduto, come previsto dall’articolo 15 del vigente regolamento, ad interpellare il rappresentante firmatario che ha comunicato la propria volontà ad assumere anche il ruolo di maestro di festa.

Questa è la verità dei fatti. Dopodiché in ossequio alla giustizia amministrativa, in attesa delle determinazioni di quest’ultima, decideremo il da farsi.

Un’ultima domanda presidente: non crede che quando si chiama in causa il tribunale non è mai una bella cosa?

Certamente, non avrei mai pensato che una festa a così alto contenuto religioso potesse comportare incomprensioni tali da pervenire ad un contenzioso giudiziario.

Da ultimo, a tal proposito, il tentativo di minare la legittimità di tutti gli atti deliberati anche dal Cda retto dal mio predecessore, sulla base della presunta non correttezza della nomina di un consigliere, non è degno di alcun commento. Attendiamo con serenità, anche su questo punto, il giudizio del Tar.

Chiudo ricordando che la Festa è un valore, ed è necessario che i cittadini e soprattutto i giovani di Nola siano educati alla conoscenza di questo valore.